17 marzo 2022
a cura di Redazione Oscar
«Si alzi!» ordinò. Seldon obbedì e fissò dal basso il sovrano, più alto di lui, sforzandosi affinché il suo sguardo non vacillasse. «Questa sua psicostoria...» disse infine Cleon «se fosse possibile trovare un’applicazione pratica sarebbe di grande utilità, vero?» «Di enorme utilità, è evidente. Sapere cosa ha in serbo il futuro, anche in modo generico e probabilistico, sarebbe una nuova meravigliosa guida per le nostre azioni, uno strumento senza precedenti per l’umanità...»
Il Ciclo della Fondazione non si è composto secondo uno sviluppo cronologico e lineare. Lo straordinario progetto di Asimov ha preso forma nel tempo, costituendosi secondo blocchi ideali di ispirazione e di lavoro.
Il nucleo originario sta nei primi tre romanzi degli anni 1951-1953 (Foundation, Foundation and Empire, Second Foundation). Questi testi, che molti dei lettori del ciclo considerano il punto più alto del suo percorso letterario, si distinguono anche stilisticamente dai successivi.
Affondano le loro radici in una serie di storie brevi che lo scrittore aveva iniziato a pubblicare prima su riviste di settore e che dopo uscirono anche in volume.
Il progetto di Isaac Asimov si sarebbe fermato a questo primo nucleo, ma editori e lettori gli chiesero di proseguire il suo racconto.
Dopo un'interruzione durata quasi trent'anni, dal 1982 vennero pubblicati i sequel del primo gruppo di romanzi (Prelude to Foundation e Forward the Foundation) e poi i prequel (Foundation's Edge e Foundation and Earth).
Si componeva così l'affresco complessivo di una straordinaria storia del futuro ("non del tutto coerente e armonica") che lo stesso autore ammise non si sarebbe mai aspettato arrivasse a comprendere tutti questi volumi e oltre tre milioni di battute.
PRIMA FONDAZIONE - FONDAZIONE E IMPERO - SECONDA FONDAZIONE: I TRE ROMANZI DEL NUCLEO ORIGINARIO
L’Impero Galattico esercita da secoli il suo potere su tutti i pianeti conosciuti, ma ora sta scomparendo: lascerà il posto a 30.000 anni di ignoranza e violenza.
Hari Seldon, creatore della rivoluzionaria scienza della “psicostoria” o "psicostoriografia", sa quale triste futuro aspetta l’umanità. E per preservare la civiltà, riunisce i migliori scienziati e studiosi su Terminus, un piccolo pianeta ai margini della galassia.
Nasce così la Prima Fondazione, destinata a essere rapidamente cancellata da un terribile e misterioso mutante, Il Mulo, che impone un’orribile dittatura.
Non tutto comunque è perduto; tra le rovine di quello che era stato un faro del sapere e del progresso si mormora che, nascosta in un remoto angolo della galassia, vi sia una Seconda Fondazione.
La cercano disperatamente coloro che intendono distruggerla così come i sopravvissuti della Prima Fondazione che vogliono ricostruire il loro cammino.
Il suo destino giace nelle mani di una adolescente, Arkady Darell, che con le sue straordinarie capacità deduttive può fermare l'avanzata delle forze distruttrici.
L'ORLO DELLA FONDAZIONE - FONDAZIONE E TERRA: I SEQUEL
Nei due romanzi successivi Asimov porta avanti la storia facendo scontrare le due Fondazioni. Apparentemente una delle due esce vincitrice ma, mentre qualcuno continua ad indagare, ecco che arriva la Terra, l'ormai dimenticato mondo dell'origine.
Nell'epilogo della saga, i personaggi vanno alla ricerca del pianeta originale perduto. Un finale mozzafiato chiude il ciclo e lo collega idealmente a quello dei Robot.
PRELUDIO ALLA FONDAZIONE - FONDAZIONE ANNO ZERO: I PREQUEL
Ultimi a essere scritti, ma primi nello sviluppo cronologico della storia, i due romanzi pubblicati nel 1988 e nel 1993 portano i lettori indietro ai primi anni della decadenza dell'Impero Galattico e raccontano le vicende di Hari Seldon e lo sviluppo della sua scienza: la psicostoria.
Per dodicimila anni il Primo impero galattico ha governato su duecento milioni di mondi, in modo a volte tirannico, a volte benevolo, garantendo sempre ordine e civiltà. Poi è crollato, gettando la galassia nello sfacelo. Ma che cos'è accaduto prima della sua caduta?
Le correnti dello spazio e Il tiranno dei mondi raccontano degli anni in cui Trantor, il pianeta-capitale, si stava espandendo e a...
Mr. Asimov once told an interviewer about sadly contemplating death and the end of conscious thought. But, he said [...] "I don't have to worry about that, because there isn't an idea I've ever had that I haven't put down on paper." (Mervyn Rothstein, The New York Times, 1992)
1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
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